La costruzione della mia prima casa di bambole, era un desiderio che da anni giaceva nel fondo del cassetto e non riuscivo a realizzarlo. Non avevo ancora internet e non sapevo come fare
a reperire un kit di costruzione. Un giorno di tanti anni fa, alla televisione vidi la pubblicità della casa vittoriana che la De Agostini portava in edicola.
Non esitai un momento, iniziò così la mia avventura nel mondo delle miniature. Sì, fu proprio un’avventura la mia prima casa: tutto da costruire, dalla struttura ai mobili. Quello che la De Agostini forniva erano solo pezzi pretagliati al grezzo, ma la mia manualità e la tanta
passione mi hanno aiutata. Posso dire a chi vuole iniziare in questa specialità, che l’impresa non è facile. Basti considerare che la ricerca delle
carte da parati, i tessuti, i pizzi, gli oggetti e altro costituiscono un motivo per continuare a leggere e a tenersi informati e documentati su tutto ciò che si intende realizzare. Non si può mettere lì le cose tanto per fare, bisogna abbinare i colori, studiare la sistemazione dei mobili,  degli oggetti, dei personaggi, ecc. Ore di prove a fare, disfare e tornare a rifare, alla fine però la soddisfazione di vedere la tua casa finita è immensa. Anzi non è mai finita perché tutt’ora aggiungo, sistemo, tolgo... per me è una cosa che vive dentro di me. È lo scrigno dei miei ricordi, perché, ad esempio, per fare le tende alle finestre ho usato del pizzo che era appartenuto alla mia nonna e, che tenevo inutilizzato solo per ricordo. Ci sono diverse vecchie spille che ho adattato a
cornici per i quadri. Il ventaglio appeso era un orecchino degli anni ‘70;  tutti i soprammobili in porcellana mi ricordano un viaggio
a Norinberga, paradiso dei giocattoli, e tante altre cose. In pratica tutto ciò che vedo nella mia casetta mi ricorda qualcosa o qualcuno.
La maggior parte dei mobili li ho costruiti, dipinti e lucidati a gommalacca. In tal modo ho conosciuto e cominciato ad amare il mondo del legno e dei diversi impregnanti e cere. Devo confidare una cosa, alla fine del lavoro non ci si deve guardare le mani, che saranno diventate mani da falegname.
Con queste poche righe spero di
comunicare il grande amore con il quale mi dedico a questo hobby. Realizzando questo “lavoro”, per la prima volta mi cimentavo in ciò che
sarebbe diventata la passione della mia vita. Costruire una casa per bambole è un’esperienza bellissima in quanto costruire la casa, i mobili e decidere dove metterli, anche se può sembrare facile, ci vogliono mesi di ricerche solo per le carte da parati, tende, pavimenti e specialmente per la sistemazione delle stanze; sembra sempre che qualche cosa non vada bene... ma finalmente ecco il risultato.